Oltre gli scogli

PORTARE LE NOSTRE STORIE UN PASSO PIÙ AVANTI, IN MARE APERTO, OLTRE GLI SCOGLI

Per chiunque sia interessatə alla scrittura autoriale per il cinema, in tutte le sue forme libere e possibili.

Un percorso di costrizione e libertà per lavorare sulla scrittura delle storie, delle immagini.

OBIETTIVO

Per chiunque sia interessatə alla scrittura autoriale per il cinema, in tutte le sue forme libere e possibili.

Un percorso di costrizione e libertà per lavorare sulla scrittura delle storie, delle immagini.

 

Lavorare su un soggetto e portarlo a essere una sceneggiatura.

PERCORSO DIDATTICO

Il laboratorio è pensato come un luogo aperto e di continua condivisione nel quale darsi il tempo per scrivere e trovare un metodo.

  • Piccola storia della sceneggiatura
  • La rottura della regole: costrizione e libertà
  • Scrittura e lettura del soggetto
  • Chiedersi: sono la persona giusta per raccontare questa storia?
  • Lavoro sui soggetti presentati: scrittura e riscrittura
  • La scrittura per immagini e suoni
  • Dal soggetto alla sceneggiatura
  • Immagini desiderate / Immagini di servizio
  • La sceneggiatura

Programma

Gli strumenti: studio delle regole, della forma e dei metodi necessari per la scrittura. Sapere quali sono le regole ci permette di decidere quali infrangere e come infrangerle.

 

Riscrittura o lettura del soggetto. Dare alla propria idea una prima forma: un’unica immagine o il susseguirsi di più immagini. Scrivere il soggetto vuol dire scrivere il punto di partenza, imporsi una prima costrizione.

 

Impostazione di un metodo di scrittura.

Costruite le fondamenta del nostro lavoro, possiamo interrogarci su chi siamo, noi autrici e autori . Chiedersi chi siamo rispetto alla storia vuol dire trovare il punto di vista dal quale raccontarla.

 

Lavoreremo sui soggetti presentati, leggendoli, discutendone, scrivendo e riscrivendo ancora.

 

Alimenteremo i soggetti con le immagini, i suoni che compongono il cuore delle nostre storie: quelle immagini e quei suoni che sentiamo imprescindibili, che ci spingono a tutti costi a scrivere.

«La costrizione non impedisce la libertà, la libertà non è ciò che non è costrizione; al contrario, la costrizione è ciò che permette la libertà, la libertà è ciò che nasce dalla costrizione» – Georges Perec, La cosa

 

Trovato l’equilibrio della scrittura del soggetto, procediamo alla scrittura di ciò che sarà e diventerà la nostra sceneggiatura. Ci concentreremo su una lista di quelle che possiamo definire come “immagini desiderate”, quelle immagini che bramiamo di vedere su uno schermo, e le “immagini di servizio”, immagini che hanno il solo scopo di essere funzionali al procedere della storia, esplorando tecniche per delineare, pulire ed equilibrare ciò che vogliamo.

 

Scrittura della sceneggiatura: saper tenere un equilibrio morbido, facendo respirare il testo senza renderlo immobile. Arriveremo alla scrittura, partiti dai soggetti, di sceneggiature che sappiano essere adattabili all’evenienza, alla presentazione, ma soprattutto al poter essere realizzate, filmate e guardate.

Tutor

Nato a Cesena nel 1991. Laureato in Lettere moderne all’Università di Bologna con una tesi in Storia dell’ebraismo. Filmmaker, si interessa di nuovi linguaggi cinematografici per raccontare storie. Socio fondatore di Approdi srl, centro di cinema d’autore.

 

Il suo primo cortometraggio, “Arthur, 1973” è stato selezionato in concorso al 39° Torino Film Festival, nella sezione “Italiana.corti”.